L’ Importanza Dell’ Occlusione Nel Problema Peridontale


     Successo del trattamento omeopatico dopo il ritiro dell’ ostacolo fino alla cura.
     Nel mese di ottobre del 2003, il paziente E A A, di 51 anni, di sesso femminile, omeopatizzata, è venuta per un normale controllo, presentando un problema di mobilità e supurazione negli elementi 17, 16, 11, 21, 22 e 36; presentava mobilità di 2* grado, essendo che gli elementi 11 e 21, presentavano il 3* grado, e anche la presenza di borse peridontali; causando preoccupazione per la presenza delle stesse nell’ arcata dentaria.
     La paziente fuma 20 sigarette al giorno durante 20 anni.
     Si era già sottoposta a trattamento peridontale con relativo successo.
     Dopo una valutazione clinica, è stato proposto un raschiamento coronario della radice, che è stato realizzato nella seguente sessione.
     La paziente, presentava periodicamente recidiva nelle borse peridontali, permanenza della mobilità dentale, anche utilizzando medicamenti omeopatici e clorexedine 0,12%.
     Nel mese di novembre del 2004, l’ elemento 17 è stato estratto, perché non presentava più sostentamento osseo.
     Nel mese di marzo del 2006, è stato proposto un trattamento per l’ occlusione e ATM; secondo l’ omeopatia – rimozione di ostacoli meccanici fino alla cura – e secondo la linea della RNO (riabilitazione neuro occlusale) per mezzo di apparecchi ortopedici e adattamenti occlusali, la cui istallazione è stata fatta nello stesso mese. E insieme, la somministrazione di medicamento omeopatico di fondo – Noce Vomica in LM.
     Sono stati realizzati mensalmente controlli clinici e radiografici, sempre presentando un quadro di miglioramento continuo ad ogni consulta.
     Nel mese di maggio del 2006, la paziente non presentava nessuna mobilità  nei sopraccitati denti. Le borse peridontali non recidevano da allora.
     Un anno dopo, il quadro si presentava stabile con inizio di formazione di tessuto osseo, in tutti gli elementi, principalmente negli incisivi; creando un grande conforto generale alla paziente.
     Nel controllo di giugno del 2009, il quadro rimane stabile.
     Il trattamento proposto, ha avuto le sue fondamenta nel principio omeopatico e peridontia, quali:
     PEDRO (2005) avendo in mente che SEGNALE indica dove, meccanicamente, l’ organismo presenta problemi. Cosa si verifica, sono segnali non rimossi, con il tempo, evoluiranno per lo squilibrio dell’ energia vitale, apparendo allora i sintomi. Quando si presenterà un segnale, dobbiamo rimuovere l’ ostacolo meccanico fino alla cura, secondo i principi omeopatici nell’ Organon 3, 7, 186, 252, 260, 261.
     GIÀ il SINTOMO è qualsiasi fenomeno o cambiamento provocato nell’ organismo da una malattia e, quando descritto, aiuta nel diagnostico. Quando c’è un sintomo, dobbiamo fare la medicazione omeopatica, perché già c’ è stata un’  alterazione dell’ energia vitale! Nell’ Organon 1, 2, 3, 6, 8, 9, 12, 13, 14, 16, 17, 24, 29, 53, 61, 71, 76, 109, 145, 148, 150, 157, 208, 273, 283.
     Per SALLUM (2009) l’ organismo del fumatore produce meno immoglobina – sostanza che influisce nella capacità di risposta immunologica -, se comparato all’ organismo del non fumatore. “Anche la risposta vascolare e cellulare è minore, e fa in modo che il fumatore, nel caso di una peridontite, abbia una perdita ossea 5 o 6 volte maggiore di una stessa persona che non fumi”, spiega Antonio Wilson Sallum, presidente della Società Brasiliana di Perdontologia e professore titolare di Peridonzia della Unicamp.
     CUNHA e COL (2009) hanno relazionato che “ L’ interpretazione della relazione tra l’ occlusione e la peridonzia, sveglia una preoccupazione in grande parte dei professionisti di questa area. Molto si deve a una conoscenza insufficente del problema, per esperienze anteriori e infelici con il tema, facendo in modo che questi professionisti, negligenzino, molte volte, gli aspetti occlusali del paziente, potendo causare insuccessi nella sua pratica.
     La tecnica, da sola, non è sufficente per la soluzione del problema. La comprensione e il totale trattamento dell’ individuo, è l’ unica forma della qualità del risultato; e l’ omeopatia apre questo cammino.
     Crediamo che le probabili cause del successo di questo trattamento, sono state la rimozione degli ostacoli meccanici fino alla cura – equilibrio del piano occlusale, per mezzo dell’ apparatologia e adattamenti, con l’ aiuto della medicina omeopatica.
Autori:
Maria José  Carvas Pedro: specialista in Dolori orofacciali e Disfunzione dell’ ATM, specialista in ortodonzia; con abilitazione in omeopatia; laureato
Paulo Marcos Zelante: membro della SBPQO (Società Brasiliana di Ricerche odontologiche); abilitato in omeopatia, specializzazione nelle DTM, clinico generale.